Interessante debutto digitale della PARIS fashion Week.
Iniziamo con il tanto acclamato talento giapponese KOLOR che ha debuttato ambientando la sfilata in una casa, facendo muovere i modelli all’interno di uno stargate di luci da palcoscenico. Caratterizza i suo look creando un mix di tessuti stratificati e li decostruisce dando vita a capospalla unici e con un occhio alle nuove generazioni. I colori sono neutri ma vengono dettagliati da accenni di rosso fuoco, blu intenso e giallo pieno. I tessuti utilizzati sono tecnici e ricercati. Da seguire nelle prossime collezioni, spunto interessante per i capospalla e la costruzione dei capi.
ISABELl MARANT HOMME dal gusto inconfondibile declinato nella versione maschile, ritroviamo spunti iconici del brand come il mix tra sportwear e dettagli etnici. La maglieria viene esaltata utilizzando filati mohair, costruzioni sartoriali e fantasie delicate. Il classico tie dye rivisitato in chiave soave, grazie a colori come il glicine, il blu ed il giallo pastello. Immancabile il lino ed il cotone rivisitati che sono da sempre i marchi di fabbrica della stile Marant.
DIOR HOMME da sempre simbolo di eleganza in questa sfilata mostra la sua veste sofisticata ed urban. Rilevante la collaborazione con l’artista africano Amoako Boafo , di cui ritroviamo scorci delle sue opere sulla morbida maglieria e sulle fantasie dipinte a mano. Accessorio immancabile in ogni outfit è la cintura in raso color block , che rende i look di classe ma allo stesso tempo street. I colori pastello si fanno tenui e melange per sottolineare l’allure urban dell’uomo moderno.
LOUIS VUITTON con un cortometraggio immaginato dal direttore creativo Virgil Abloh ci fa immergere in una Parigi in veste Cartoon anni ’80. I personaggi sono vestiti Vuitton e tutta la scenografia è super griffata, sottolineano la creatività dello stilista come sempre i colori neon.
In attesa del ritorno alle passerelle, questa versione 2.0 è molto interessante, inclusiva e ricca di creatività!