RE GIORGIO ARMANI

Aprile 8, 2021

Raccontiamo la storia dello stilista italiano famoso in tutto il mondo per il suo stile e per la sua umanità.

Nato a Piacenza nel 1934 e nel 1949 si trasferisce con la famiglia a Milano. Dopo essersi diplomato al liceo si iscrive all’università di medicina, che interrompe per la chiamata del servizio di leva. Rientrato a casa, in cerca di un lavoro, gli venne proposto un posto alla Rinascente, lì inizia a collaborare con il team di vetrinisti che curano l’immagine dell’importante magazzino. L’esperienza è formativa e negli anni ’60 diventa assistente di Nino Cerruti per la nuova linea di moda uomo Hitman. Con l’influenza del compagno Sergio Galeotti crea una propria linea di moda e nel 1975 fonda l’azienda omonima. Da subito lo stile sulla passerella di Re Giorgio è inconfondibile, infatti porta la giacca da donna modellata su quella maschile, destrutturata pratica ed elegante. Anche per l’uomo presenta abiti in tessuti morbidi, comodi dai colori sfumati a restituire un’immagine di elegante, ma non austero. Tutti elementi chiave della sua creatività.

Il successo internazionale arriva nel 1978 quando l’attrice Diane Keaton ritirò l’Oscar indossando una giacca Armani. I suoi abiti furono indossati da Richard Gere in “American gigolò”  nel 1980.  Ottiene il prestigioso premio di stilista dell’anno nel 1983 Council of Fashion Designers of America. Tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 Giorgio Armani contribuisce al successo del Made in Italy e a far diventare Milano la capitale della moda. Nel frattempo crea la linea meno costosa, più giovane, in auge ancora oggi, Emporio Armani con il celebre aquilotto come logo e la linea denim Armani Jeans. Nel 1991 crea la linea fast fashion Armani Exchange, nel 2000 Armani Collezioni e Armani Casa, nel 2004 EA7 la linea d’abbigliamento sportivo ispirata al calciatore Shevchenko, senza dimenticare l’eleganza Armani della collezione Junior che veste dai 0 ai 16 anni. Negli anni’80 inizia le prime licenze; con due hotel di lusso a Dubai e a Milano nei cui  regna l’eleganza, il design pulito, i colori sofisticati che definiscono lo stile Armani e che troviamo anche sulle insegne del suo ristorante Nobu.

La sua firma stilistica è la classe e l’eleganza. I blazer destrutturati rivoluzionano il design dell’epoca. Elimina le imbottiture e le fodere, sposta i bottoni e modifica le proporzioni tradizionali. Rivisita anche il classico tailleur ispirandosi alle atmosfere americane degli anni ’30. Sceglie tagli nitidi e puliti e toni freddi: il grigio, il beige e il greige, una nuova tonalità in bilico tra il grigio e il sabbia terroso, ma soprattutto il blu Armani che contraddistingue le sue collezioni.

Re Giorgio continuerà a farci sognare con il suo stile sempre contemporaneo ed attento alle grandi tematiche del mondo. Un uomo un passo avanti a tutti, distinto, una punta di diamante nel Made in Italy, professionale ma soprattutto umano.

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